Alessandra Calò nasce a Taranto. È un’artista che utilizza differenti mezzi per approfondire temi legati all’identità e alla memoria. Pratica dominante nel suo lavoro è il recupero e la reinterpretazione di materiali d’archivio attraverso i quali non intende attuare una rievocazione nostalgica del passato ma proporre una nuova visione della realtà.
Le sue opere fanno parte di importanti collezioni e sono state esposte in prestigiose mostre e festival internazionali (Giornata del Contemporaneo, Festival Filosofia, Les rencontres, Fotografia Europea, Circulations).
Nel 2015 partecipa a Fotografia Europea con il progetto Fotoscopia, nel 2016 il suo progetto Secret Garden vince il Premio Combat per l’Arte Contemporanea e successivamente realizza il suo primo libro d’artista (2018, Danilo Montanari Editore) con prefazione di Erik Kessels, menzione speciale al Premio Bastianelli come miglior libro fotografico pubblicato in Italia, che successivamente entra a far parte della Collezione Maramotti, Donata Pizzi, MoMA e Met Museum.
Nel 2018 partecipa a Circulations Festival (Parigi) con il progetto Kochan, ed una personale all’IIC di Madrid per la XIV Giornata del Contemporaneo.
Nel 2022 ritorna al festival Fotografia Europea con Erbarium, i fiori sono rimasti rosa presso i Musei Civici di Reggio Emilia da cui l’omonimo libro d’artista edito da Studiofaganel Edizioni. Sempre nello stesso anno partecipa con Kochan ai Rencontres de la photographie en Gaspésie (Montreal, Québec) e al festival Photaumnales presso l’Université de Picardie Jules Vernes (Amiens, France). Vive e lavora a Reggio Emilia