PANORAMA
Selezione di opere dalla collezione della galleria.
Ed Ruscha (USA 1937), Richard Misrach (USA 1949),
Edward Burtinsky (CA 1955), Toshio Shibata (JP 1949),
Eugene O. Goldbeck (USA 1892-1986), Gabriele Basilico (I 1944-2013),
Wilhelm Schürmann (D 1946), Massimo Vitali (I 1944)
Aperta dal 7 maggio 2025
FINISSAGE
Domenica 15 giugno 2025
Ore 11-15
Da sempre l’uomo ha cercato di catturare l’immensità del mondo in un solo sguardo. Il panorama, nella sua essenza, è più di una veduta: è un’aspirazione, un tentativo di contenere l’infinito dentro i limiti di una cornice. Questa mostra riunisce una serie di esempi che, per quanto parziale, indica come la fotografia abbia ereditato e trasformato questa sfida, ripercorrendo una storia che affonda le radici nell’arte, nella cartografia e nel desiderio di dominare visivamente lo spazio.
In pittura il panorama è stato per secoli un esercizio di potere e di meraviglia. I primi esempi di raffigurazione di paesaggio indipendente da altri soggetti datano intorno al 1500. I grandi paesaggi del Rinascimento, (vedi Canaletto 1697-1768) con le loro prospettive studiate, celebravano l’armonia tra uomo e natura, mentre i pittori dell’Ottocento (vedi Turner 1775-1851) lo trasformavano in un’esperienza emotiva, dove l’orizzonte diventava simbolo del sublime.
Con la fotografia arriva una nuova possibilità: fissare il reale non come lo si immagina, ma come lo si incontra.
Eppure, anche nella fotografia, il panorama non è mai stato semplice documentazione. È stato mappa e mito, celebrazione e denuncia. Ha mostrato città in espansione, deserti silenziosi, territori modificati dall’industria, orizzonti che sembravano promettere un altrove. Alcuni lo hanno usato per esaltare l’ordine umano, altri per rivelarne le conseguenze. In ogni caso, ciò che emerge è una tensione costante tra controllo e caos, tra precisione e poesia.
Le opere qui selezionate esplorano queste polarità. Ci sono panorami che sembrano misurarsi con la pittura, altri che sfidano la percezione, altri ancora che trasformano il paesaggio in un archivio del tempo.
Oggi, nell’epoca di Google Earth e dei satelliti, il panorama fotografico non ha perso la sua forza. Al contrario: è diventato un modo per interrogarci sul nostro posto nel mondo, tra ciò che mostriamo, ciò che nascondiamo e ciò che non vedremo mai abbastanza.
Perché, oggi più che mai, guardare un panorama significa fare i conti con una domanda antica: cosa vediamo davvero quando abbracciamo l’orizzonte con lo sguardo? E cosa, invece, resta sempre fuori campo.

Ed Ruscha (USA 1937) Rooftops Series 1961
4 Silver gelatin prints 2004 Ed 23/35
Each signed and dated with pencil on verso “Ed Ruscha 1961-2004”
4 x cm 64.3×64.3 in cornici originali
Richard Misrach (USA 1949) Golden Gate, 29.12.1998, 7.31 am, 1998
signed in front – chromogenic color print,
20 x 24 inches [50.8 x 61 cm] Ed. 2/25
Richard Misrach (USA 1949) – Golden Gate, 15.06.98, 5.48 pm, 1998
signed in front chromogenic color print,
20 x 24 inches [50.8 x 61 cm] Ed. 19/25
Edward Burtinsky (CA 1955) Makrana Marble Quarries #12, Rajasthan, India, 2000
Stampa inkjet su carta cotone cm 76 x 97 / 86.5 x 118 Ed. 4/12

Edward Burtinsky (CA 1955) Mines # 13
Inco-Abandoned Mine Shaft Crean Hill Mine, Sudbury, Ontario 1984
Stampa chromogenica montata su foamcore cm 45 x 56 Ed. 2/15

Toshio Shibata (JP 1949) – Kuroiso City, Tochigi Prefecture (1989)
Gelatin silver print cm 81×101 – Timbro e firma sul retro – Ed 5/10

Toshio Shibata (JP 1949) – Yunotani Village, Niigata Prefecture 1989
Stampa ai Sali d’argento cm 505×60.6 – Timbro e fima sul retro
In cornice originale – Ed. 20/25