…Il piccolo gruppo di immagini che Cons Arc ha deciso di riproporre in modern print – e le altre che in mostra le circondano – possono offrirci un’immediata sintesi del talento visivo di Max Huber. Ma forse riescono anche a parlarci del suo carattere, del suo ambiente, del suo tempo. Quando Max approda a Milano nel 1940 ha già sperimentato le più complesse tecnologie fotografiche con maestri svizzeri che oggi riconosciamo come storici autori: Emil Schulthess, Hans Finsler e Werner Bischof. Sarà tuttavia Antonio Boggeri (1900-1989) ad accoglierlo nel suo studio milanese – tra i presagi della seconda guerra mondiale – …
(dal testo di Cesare Colombo)