4 10, 2024

Architetture silenziose

2024-10-22T16:24:43+02:00

ARCHITETTURE SILENZIOSE

Fotografia, architettura e industria

ARCHITETTURE SILENZIOSE

Fotografia, architettura e industriaSABATO 19 ottobre 2024 - H 17.00

ARCHITETTURE SILENZIOSE

Fotografia, architettura e industriaincontro con il contributo di
Endrio Ruggero, Tonatiuh Ambrosetti, Valeria Frei,
Luigi Trentin e Guido Giudici
SABATO 19 ottobre 2024 - H 17.00

incontro

ARCHITETTURE SILENZIOSE
Fotografia, architettura e industria

SABATO 19 ottobre 2024

ore 17.00

ENTRATA LIBERA
segue aperitivo

con i contributi di
Endrio Ruggiero 

Capoufficio, Ufficio dei Beni culturali, Canton Ticino
Tonatiuh Ambrosetti
fotografo e artista, professore titolare di fotografia presso l’ECAL di Losanna.

Ha fotografato il patrimonio industriale del Cantone Ticino.
Valeria Frei
storica dell’arte e dell’architettura, curatrice del libro
Ticino industriale. Una guida architettonica,
Edizioni Casagrande-Industriekultur, 2024 con il sostegno
di Ufficio dei Beni Culturali, Canton Ticino

Luigi Trentin
architetto e professore di geometria descrittiva presso
l’Accademia di Architettura di Mendrisio.
Guido Giudici
saluto e introduzione al tema dell’incontro

Il fascino del paesaggio industriale, con i suoi edifici tecnici e funzionali, ha avuto e ha tuttora un ruolo importante anche nella storia della fotografia e dell’architettura. A partire dal primo Novecento, e ancor più nella contemporaneità, la fotografia ha documentato, interpretato e sottolineato l’impatto delle architetture e degli impianti industriali sul territorio; ha contribuito a raccontare l’architettura e la vita delle fabbriche, cogliendo in modo critico o lirico momenti, volumi e dettagli.
La Galleria Consarc di Chiasso, pioniera nella valorizzazione della fotografia in Ticino, propone un incontro per approfondire il tema della rappresentazione fotografica di uno stabilimento industriale, nelle sue caratteristiche e nelle sue criticità. Spunto per questa discussione è l’uscita del volume Ticino Industriale – Una guida architettonica, Edizioni Casagrande – Industriekultur Schweiz, 2024 curata da Valeria Frei con fotografie di Tonatiuh Ambrosetti, e sostenuta dall’Ufficio dei beni culturali del Cantone Ticino. Nell’ambito di questa pubblicazione è stata effettuata una campagna fotografica ad hoc, che ha prodotto circa 300 fotografie di più di 150 oggetti, tra fabbriche e infrastrutture.
Grazie alla presenza del fotografo cercheremo di capire come dare voce a queste imponenti costruzioni, tanto presenti quanto silenziose. Con Luigi Trentin potremo poi declinare l’immagine seguendo un discorso storico e architettonico locale e non solo, inoltrandoci poi in una riflessione sul rapporto tra tecnica, architettura, arte e paesaggio.
© Tonatiuh Ambrosetti – Industriekultur – Ticino Industriale – 2024
Mulino di Bruzella, parte del Museo etnografico della Valle di Muggio, Cabbio
© Tonatiuh Ambrosetti – Industriekultur – Ticino Industriale – 2024
Dettaglio all’interno della “Cattedrale”, atelier di montaggio e riparazione
per le locomotive elettriche presso le Officine FFS di Bellinzona, costruito nel 1919 
©Tonatihu Ambrosetti –  Industriekultur – Ticino Industriale – 2024
Officina all’interno delle Ferriere Cattaneo di Giubiasco
© Tonatiuh Ambrosetti – Industriekultur  –  Ticino Industriale – 2024
La bella tettoia progettata da Robert Maillard

Architetture silenziose2024-10-22T16:24:43+02:00
15 09, 2024

LaPoeticaDellaluce-p

2024-09-17T17:29:35+02:00

 
© Alberto Flammer – # 16 – 1988 ed. n.n.
Dalla serie “Dal Libro Dei Morti Degli Antichi Egizi”

LA POETICA DELLA LUCE
Alberto Flammer

Apertura
DOMENICA
22 settembre 2024
ore 11.00 – 15.00
Fino al 10 novembre 2024

Portfolio “ALBERTO FLAMMER”
edizione limitata a 7 copie


Mese Svizzero della Fotografia 2024
www.swissphotomounth.com

Finissage
DOMENICA 10 novembre 2024
ore 11.00 – 15.00

ENTRATA LIBERA

Presso CONSARC/GALLERIA a Chiasso si apre domenica 22 settembre 2024, a partire dalle ore 11.00, l’esposizione LA POETICA DELLA LUCE, che presenta due serie di lavori realizzati da Alberto Flammer negli scorsi anni. In collaborazione con l’Associazione Archivio Alberto Flammer, la CONSARC/GALLERIA rende omaggio con questa esposizione ad un grande della fotografia svizzera.
La nostra frequentazione con Alberto Flammer inizia nella prima metà degli anni ’80, quando alla galleria FotografiaOltre, sempre a Chiasso, ospitammo la serie di opere che lo stesso Flammer aveva definito “Alchimie”, perché vi si fondono e confondono corpi, legno e pietre.
Da allora ci siamo incontrati spesso ed ogni volta, dopo lunghe discussioni, mi vedevo costretto a dar ragione ad Alberto. ERA UN MAESTRO.
L’ultimo incontro è avvenuto nel luglio del 2022, a Locarno.
Dopo qualche giorno, ci ha chiamati al telefono per proporci di esporre in Galleria il suo ultimo lavoro che – dice lui – è pronto.
Purtroppo non siamo riusciti a programmare la mostra prima della sua scomparsa avvenuta il 10 novembre 2023.
Dopo qualche tempo, abbiamo contattato Mattia della Gana e Nicoletta Ferrazzini dell’Associazione Archivio Alberto Flammer, perché volevamo rendere omaggio ad Alberto ad un anno da quel 10 novembre. Volevamo farlo proprio con la mostra che sembrava pronta, con le opere incorniciate, a cui mancava solo di essere appese alle pareti della Galleria.
Immergendosi nell’archivio, Mattia e Nicoletta scoprono che il suo ultimo progetto espositivo era sì pronto, ma senza le stampe fotografiche. Alberto quando progettava una mostra prima preparava su fogli A4 gli schizzi di quello che avrebbe fotografato e poi procedeva con gli scatti fotografici. Dunque, in questo caso, erano pronti gli schizzi, ma non le fotografie.
Abbiamo così deciso assieme di esporre due serie di lavori realizzati anni prima.
Il primo gruppo è composto da immagini tratte dalla serie intitolata “Dal Libro dei Morti degli Antichi Egizi”, in cui sono raffigurati dettagli dei monumenti che Flammer aveva fotografato nel suo viaggio del 1988.
Come scrive Antonio Mariotti: Flammer punta ad esplorare un mondo distante sia nello spazio che nel tempo”. Ed ancora: “Irrimediabilmente, però, ad orientare la ricerca di Alberto Flammer è il suo voler a tutti i costi «dominare» la luce, utilizzandola nel migliore dei modi per realizzare il suo intento più intimo: quello di sorprendere ogni volta chi osserva le sue opere con un nuovo punto di vista, un nuovo contrasto tra luce e ombra, tra bianco e nero”.
Parole che valgono anche per il secondo gruppo di immagini che sono immagini tratte dalla serie “Radiografie e Risonanze”: nature morte che raffigurano vasi e fiori realizzate con lastre mediche, a cui si aggiunge un Autoritratto speciale.
In occasione di questa mostra sarà presentata una cartella contenente 7 stampe in una edizione limitata a 7 copie + 3 copie fuori edizione.
L’idea della cartella è venuta dopo il ritrovamento in archivio di una serie di stampe analogiche ai sali d’argento che Alberto Flammer aveva realizzato in occasione della mostra del 1988 che la Fondazione Svizzera della Fotografia (allora nella sede del Kunsthaus di Zurigo) aveva allestito includendo le immagini dell’Egitto.
La cartella conterrà dunque una stampa “vintage“ ai sali d’argento realizzata dallo stesso Flammer, e stampe contemporanee prodotte per l’occasione a getto d’inchiostro da Stefano Spinelli delle due serie presentate in galleria.
A completare la cartella un testo di presentazione di Antonio Mariotti che ha conosciuto Flammer durante gli anni di collaborazione avuti per l’Archivio Roberto Donetta.
© Alberto Flammer (CH 1938-2023) – # 10 Ed n.n.
dalla serie “Dal Libro dei Morti degli Antichi Egizi” – 1988
stampa ai sali d’argento cm 28×42 + testo
© Alberto Flammer (CH 1938-23) –  # 04 –  Ed n.n.
dalla serie “Dal Libro dei Morti degli antichi Egizi” – 1988
stampa ai sali d’argento cm 28×42 + testo
© Alberto Flammer (CH 1938-23) –  # 19  – Ed n.n
dalla serie “Dal Libro dei Morti degli antichi Egizi” – 1988
stampa ai sali d’argento cm 28×42 + testo
 
© Alberto Flammer (CH 1939-23) –  Vaso Art Deco con rose  –  Ed 1/20
dalla serie “Radiografie e Risonanze” – 2003
stampa ai sali d’argento cm 59.5 x 49.5 in cornice di ferro
© Alberto Flammer (CH 1939-23) –  Ortensia  –  Ed 1/20
dalla serie “Radiografie e Risonanze” – 2003
stampa ai sali d’argento cm 59.5 x 49.5 in cornice di ferro
© Alberto Flammer (CH 1939-23) –  Girasole  –  Ed 1/20
dalla serie “Radiografie e Risonanze” – 2003
stampa ai sali d’argento cm 59.5 x 49.5 in cornice di ferro

LaPoeticaDellaluce-p2024-09-17T17:29:35+02:00
22 08, 2024

Imbalsamati e resti-p

2024-09-11T17:49:05+02:00

 
© Alberto Flammer – dalla serie Imbalsamati e Resti – 1995

IMBALSAMATI E RESTI
CAMUFFAMENTI E FERITOIE
Alberto Flammer

28 09 2001  >  10 11 2001

 

IMBALSAMATI E RESTI

in questa serie, realizzata nel novembre del 1995, Alberto Flammer ha ricercato nei depositi di musei,  animali impagliati ed oggetti non esposti al pubblico.

COSE CHE SONO REALI PUR ESSENDO FACSIMILI
di Allan Porter

Immagini catturate

La rinascita del realismo

Nel l955, mentre la mostra di Edward Steichen “The Family of Man” iniziava il suo itinerario di cinque anni intorno al mondo, coniugando il reportage fotografico e la documentazione dell’umanità, ebbe inizio una nuova ricerca del reale. Nel contempo, l’evoluzione dell’Arte Non Figurativa in pittura e scultura aveva raggiunto il suo culmine, un fenomeno riscontrabile nel mondo intero. Dobbiamo ricordare che la nascita dell’arte astratta coincide con gli ultimi anni del XIX secolo, per affermarsi in modo più stabile nel periodo che precede e segue le due guerre mondiali. Divenne il paradigma di quasi tutto il XX secolo. Questa dicotomia aprì di nuovo le porte a una ricerca atta a favorire il ritorno del realismo. E di conseguenza, si favorì la rinascita dell’arte della fotografia e la rappresentazione della “Banal Pop Art” e arti affini negli anni successivi. La tendenza optò soprattutto per l’eccentrico, lo speciale e ciò che era in grado di colpire lo sguardo. L’arte della performance fece ingresso infine nelle arti plastiche. L’artista e la sua opera divennero una performance e, come molte altre arti, le arti visive espletarono un duplice legame con l’artista, creatore e performer allo stesso tempo.

Sia l’estetica sia il criterio di valutazione e giudizio sono fattori importanti per il fotografo e il pubblico. E’ importante l’apprezzamento del critico nei confronti del fotografo, dato che oggi giorno, tenuto conto della quantità di informazione disponibile, la critica procede in parallelo con la creatività.

La critica fotografica nasce insieme alla stessa fotografia, tant’è che fin dall’inizio furono i fotografi a giudicare e criticare la loro opera alla luce dell’ottenimento di una immagine tecnicamente riuscita. Adesso che la fotografia sta entrando nel suo terzo secolo di vita, dopo aver messo al mondo e nutrito i nuovi media sviluppatisi dal primo “The Pencil of Nature”, siamo di fronte a una nuova valutazione della critica. Figli della fotografia sono il cinema analogico e il video, mentre le tecniche di riproduzione hanno aperto la strada a una nuova era della fotografia, quella digitale. Questa nuova era ha trasferito tutti i figli della fotografia dal mondo chimico in quello digitale, eppure le idee fondamentali dell’estetica non sono cambiate. Ma i critici sì. Cose che erano reali nell’era analogica non appaiono più tali in quella digitale: c’è una grande sfiducia.

Siamo spinti da curatori, musei e gallerie ad accettare soprattutto la manipolazione come la nuova estetica e questo per via della facilità dei trucchi digitali. Ma, superate la novità e immediatezza del mezzo digitale, l’Imperatore mostrerà che è nudo per davvero e l’estetica farà ritorno alla sensibilità della civiltà ed alla ragione .

Tassidermia (imbalsamati e resti)

Alberto Flammer, nato nel 1938 a Muralto (Canton Ticino), è figlio di un fotografo che, con la sua professione, gli tracciò la strada da seguire.

Forse è una coincidenza se il nuovo lavoro qui presentato richiama Tassidermia (dal greco táxis, “sistemazione”, e dérma, “pelle”), l’arte di assemblare o replicare soprattutto esemplari di animali vertebrati come se fossero vivi, a scopi di esibizione o studio. La sistemazione è l’elemento più importante nelle immagini di Alberto, in ogni tema trattato. Le nature morte prevalgono sull’insieme dell’opera, come spesso accade a tanti pittori del passato (mi viene in mente l’italiano Morandi, visto che si tratta di un pittore del XX secolo).

E’ ironico che ci venga presentato un facsimile della natura con la sua tassidermia e struttura ossea proprio quando il mondo sta presenziando a un sempre maggior numero di immagini manipolate, sia nella forma analogica sia, e soprattutto, in quella digitale. Di proposito oppure no, si tratta di un interessante commento sulla fotografia contemporanea. Le immagini di Flammer sono cose reali. Quest’aspetto dell’oggetto come natura morta e la luce e l’ombra che formano la composizione è l’elemento di base delle arti. Quando Fox Talbot creò il suo sistema fotografico nel 1834, fotografava libri, finestre e altri oggetti messi in posa. Le Montagne (camuffamenti e feritoie), la Tassidermia (imbalsamati e resti) e tutto il resto sono gli stessi nel macrocosmo e nel microcosmo in cui viviamo. Eppure nel movimento delle nuvole, e nell’atmosfera in generale, Flammer riesce a fermare il movimento e trasformare il tutto in oggetti e nature morte. Seguiamo le forme e le strutture così come lui ce le presenta. La dimensione del soggetto diventa irrilevante e cominciamo a percepire le immagini in bianco e nero nella loro vasta scala di grigi che egli è in grado di ottenere in questi meravigliosi ingrandimenti. Nonostante tutti i nuovi materiali e le foto a colori che ci ritroviamo intorno, ci sentiamo sopraffatti dalla semplicità delle composizioni e dalla capacità di dettaglio apportate a ciascun tema.

I segni conoscitivi con cui lui ci si presenta sono un’istruzione. Le istruzioni utilizzano segni e cose proprio per condurre la mente dalle cose sensibili e dalle immagini – che sono similitudini – a un’educazione delle idee che sono elementi interiori, atti introspettivi dell’uomo.

Alberto Flammer ci consegna immagini significative e la composizione di segni e immagini con un contenuto che va oltre la mera rappresentazione così come ci appare davanti agli occhi. Sono tanto istruttivi quanto estetici e rendono omaggio alla migliore arte della fotografia all’inizio del nuovo Millennio digitale.

____________

Appendice – I Segni

1. Naturale – cose preformate di natura fisica. Sono multi-referenziali come elementi in un sistema del mondo complesso, analogicamente ordinato. I segni preformati sono intrinsechi delle sostanze nell’ordine della divina creazione così come questa opera nell’intricata rete delle cose materiali e mutevoli.

2. Cognitivo o formale – un atto formale di cognizione grazie al quale quel che è significato (il significabile) è significato. Questi atti interiori e formali o segni in cognizione esistono e significano all’interno e attraverso un atto formale di cognizione (o analiticamente determinato). Pertanto un segno di tale guisa è un atto formale o una consuetudine regolata per significare la cosa che è significata. Esiste generalmente una doppia origine dei segni conoscitivi: le cose preformate esterne ai sensi e gli atti introspettivi del pensiero.

3. Convenzionale – imposti dalla convenzione come, per esempio, segni scritti di notazione, sillabe udibili, modelli mimetici o gesti, e anche parti del discorso: sostantivi, aggettivi, verbi, e via dicendo… Un segno convenzionale non equivale a una cosa naturale significata ma a una specie di notazione e alla sua definizione; un segno convenzionale non ha un riferimento reale tranne che attraverso il mezzo di atti conoscitivi o segni. Per cui i segni convenzionali sono parzialmente basati sull’associazione arbitraria che non rispecchia i segni conoscitivi i quali simulano le nature delle cose.

I segni conoscitivi e convenzionali sono prodotti di operazioni o distinzioni volontarie e razionali:

a) i segni conoscitivi sono imposizioni o intenzioni: per esempio, come atti formali di comprensione collegati a cose sentite, immagini e atti introspettivi del pensiero;

b) i segni convenzionali in quanto fattori di notazione come, per esempio, nella scienza grammaticale: ortografia, interpunzione o divisione in paragrafi delle parti del discorso in un linguaggio secondario imposto e via dicendo.


© Alberto Flammer – dalla serie Imbalsamati e Resti – 1995
 
© Alberto Flammer – dalla serie Imbalsamati e Resti – 1995

© Alberto Flammer – dalla serie Imbalsamati e Resti – 1995
 
© Alberto Flammer (CH 1938-2023)
dalla serie Camuffamenti e Feritoie – 1997/2001

© Alberto Flammer (CH 1938-2023)
dalla serie Camuffamenti e Feritoie – 1997/2001
 


© Alberto Flammer (CH 1938-2023)
dalla serie Camuffamenti e Feritoie – 1997/2001

Imbalsamati e resti-p2024-09-11T17:49:05+02:00
5 08, 2024

LAPOETICADELLALUCE

2024-11-25T16:46:04+01:00

©Alberto Flammer - Dal Libro dei Morti degli Antichi Egizi - 1988

LA POETICA DELLA LUCE

Alberto Flammerapertura
Domenica 22 settembre 2024 - h 11/15
fino al 10 novembre 2024
Mese svizzero della fotografia 2024SWISSPHOTOMOUNTH
©Alberto Flammer - Dal Libro dei Morti degli Antichi Egizi - 1988
©Alberto Flammer - Dal Libro dei Morti degli Antichi Egizi - 1988
©Alberto Flammer - Radiografie e Risonanze - 2003 - Vaso con rose
©Alberto Flammer - Radiografie e Risonanze - 2003 - Girasole
Orari apertura
ME-GIO-VE 10-12 15-18
LU-MA-SA su appuntamento
DO e festivi chiuso

APERTURE STRAORDINARIE
DOMENICA 8 dicembre 2024 ore 15-18
SABATO 21 dicembre 2024 ore 10-12 15-18

CHIUSURA DI FINE ANNO
dal 22 dicembre 2024
Fino al 15 gennaio 2025
Mio fratello, il collezionista
Vendita di antiquariato fotografico
camere, dagherrotipi, ambrotipie,
stampe all'albumina, fotografie e
visori stereo, libri e molto altro

a partire da
mercoledì 27 novembre 2024
fino al 20 dicembre 2024

LA POETICA DELLA LUCE
Alberto Flammer
(CH 1938-2023)


APERTURA
DOMENICA 22 settembre 2024 h 11-15

Fino al 10 novembre 2024


Mese Svizzero per la Fotografie 2024

ENTRATA LIBERA

LAPOETICADELLALUCE2024-11-25T16:46:04+01:00
21 05, 2024

LaPoeticaDellaluce-p

2024-11-18T11:19:54+01:00

 
© Alberto Flammer – # 16 – 1988 ed. n.n.
Dalla serie “Dal Libro Dei Morti Degli Antichi Egizi”

LA POETICA DELLA LUCE
Alberto Flammer

Apertura
DOMENICA
22 settembre 2024
ore 11.00 – 15.00
Fino al 10 novembre 2024

Portfolio “ALBERTO FLAMMER”
edizione limitata a 7 copie


Mese Svizzero della Fotografia 2024
www.swissphotomounth.com

Finissage
DOMENICA 10 novembre 2024
ore 11.00 – 15.00

ENTRATA LIBERA

Presso CONSARC/GALLERIA a Chiasso si apre domenica 22 settembre 2024, a partire dalle ore 11.00, l’esposizione LA POETICA DELLA LUCE, che presenta due serie di lavori realizzati da Alberto Flammer negli scorsi anni. In collaborazione con l’Associazione Archivio Alberto Flammer, la CONSARC/GALLERIA rende omaggio con questa esposizione ad un grande della fotografia svizzera.
La nostra frequentazione con Alberto Flammer inizia nella prima metà degli anni ’80, quando alla galleria FotografiaOltre, sempre a Chiasso, ospitammo la serie di opere che lo stesso Flammer aveva definito “Alchimie”, perché vi si fondono e confondono corpi, legno e pietre.
Da allora ci siamo incontrati spesso ed ogni volta, dopo lunghe discussioni, mi vedevo costretto a dar ragione ad Alberto. ERA UN MAESTRO.
L’ultimo incontro è avvenuto nel luglio del 2022, a Locarno.
Dopo qualche giorno, ci ha chiamati al telefono per proporci di esporre in Galleria il suo ultimo lavoro che – dice lui – è pronto.
Purtroppo non siamo riusciti a programmare la mostra prima della sua scomparsa avvenuta il 10 novembre 2023.
Dopo qualche tempo, abbiamo contattato Mattia Dellagana e Nicoletta Ferrazzini dell’Associazione Archivio Alberto Flammer, perché volevamo rendere omaggio ad Alberto ad un anno da quel 10 novembre. Volevamo farlo proprio con la mostra che sembrava pronta, con le opere incorniciate, a cui mancava solo di essere appese alle pareti della Galleria.

Immergendosi nell’archivio, Mattia e Nicoletta scoprono che il suo ultimo progetto espositivo era sì pronto, ma senza le stampe fotografiche. Alberto quando progettava una mostra prima preparava su fogli A4 gli schizzi di quello che avrebbe fotografato e poi procedeva con gli scatti fotografici. Dunque, in questo caso, erano pronti gli schizzi, ma non le fotografie.
Abbiamo così deciso assieme di esporre due serie di lavori realizzati anni prima.
Il primo gruppo è composto da immagini tratte dalla serie intitolata “Dal Libro dei Morti degli Antichi Egizi”, in cui sono raffigurati dettagli dei monumenti che Flammer aveva fotografato nel suo viaggio del 1988.
Come scrive Antonio Mariotti: Flammer punta ad esplorare un mondo distante sia nello spazio che nel tempo”. Ed ancora: “Irrimediabilmente, però, ad orientare la ricerca di Alberto Flammer è il suo voler a tutti i costi «dominare» la luce, utilizzandola nel migliore dei modi per realizzare il suo intento più intimo: quello di sorprendere ogni volta chi osserva le sue opere con un nuovo punto di vista, un nuovo contrasto tra luce e ombra, tra bianco e nero”.
Parole che valgono anche per il secondo gruppo di immagini che sono immagini tratte dalla serie “Radiografie e Risonanze”: nature morte che raffigurano vasi e fiori realizzate con lastre mediche, a cui si aggiunge un Autoritratto speciale.
In occasione di questa mostra sarà presentata una cartella contenente 7 stampe in una edizione limitata a 7 copie + 3 copie fuori edizione.
L’idea della cartella è venuta dopo il ritrovamento in archivio di una serie di stampe analogiche ai sali d’argento che Alberto Flammer aveva realizzato in occasione della mostra del 1988 che la Fondazione Svizzera della Fotografia (allora nella sede del Kunsthaus di Zurigo) aveva allestito includendo le immagini dell’Egitto.
La cartella conterrà dunque una stampa “vintage“ ai sali d’argento realizzata dallo stesso Flammer, e stampe contemporanee prodotte per l’occasione a getto d’inchiostro da Stefano Spinelli delle due serie presentate in galleria.
A completare la cartella un testo di presentazione di Antonio Mariotti che ha conosciuto Flammer durante gli anni di collaborazione avuti per l’Archivio Roberto Donetta.
© Alberto Flammer (CH 1938-2023) – # 10 Ed n.n.
dalla serie “Dal Libro dei Morti degli Antichi Egizi” – 1988
stampa ai sali d’argento cm 28×42 + testo
© Alberto Flammer (CH 1938-23) –  # 04 –  Ed n.n.
dalla serie “Dal Libro dei Morti degli antichi Egizi” – 1988
stampa ai sali d’argento cm 28×42 + testo
© Alberto Flammer (CH 1938-23) –  # 19  – Ed n.n
dalla serie “Dal Libro dei Morti degli antichi Egizi” – 1988
stampa ai sali d’argento cm 28×42 + testo
 
© Alberto Flammer (CH 1939-23) –  Vaso Art Deco con rose  –  Ed 1/20
dalla serie “Radiografie e Risonanze” – 2003
stampa ai sali d’argento cm 59.5 x 49.5 in cornice di ferro
© Alberto Flammer (CH 1939-23) –  Ortensia  –  Ed 1/20
dalla serie “Radiografie e Risonanze” – 2003
stampa ai sali d’argento cm 59.5 x 49.5 in cornice di ferro
© Alberto Flammer (CH 1939-23) –  Girasole  –  Ed 1/20
dalla serie “Radiografie e Risonanze” – 2003
stampa ai sali d’argento cm 59.5 x 49.5 in cornice di ferro

LaPoeticaDellaluce-p2024-11-18T11:19:54+01:00
4 05, 2024

ENTREDEUX

2024-08-05T19:06:25+02:00

©Roberto Mucchiut - Entre-Deux, OI #06 - 1980-90/2024 cm 7x11/20x20

ENTRE-DEUX

Roberto Mucchiutapertura
Domenica 19 maggio 2024 - h 11/15
©Roberto Mucchiut - Entre-Deux, OI #26 - 1980-90/2024 cm 7x11/20x20
©Roberto Mucchiut - Entre-Deux, Crépuscules#02, 2024, dittico
© Roberto Mucchiut (CH) – Matière#04, 2023/2024 – cm 50×60
© Roberto Mucchiut (CH) – Sans #06 – 2024 – cm 30×45
ALBERTO FLAMMER
LA POETICA DELLA LUCE -
prossima apertura
CHIUSURA ESTIVA - AGOSTO 2024DOMENICA 22 settembre 2024

ENTRE-DEUX
Roberto Mucchiut
(CH 1960)


APERTURA
DOMENICA 19 maggio 2024 11-15
in presenza dell’artista

Incontro con Roberto Mucchiut
Sabato 8 giugno 2024
ore 14-17.30
segue aperitivo

Fino al 28 giugno 2024,  prolungata fino al 31 luglio 2024

CHIUSURA ESTIVA 
dal 29 giugno 2024 al 6 luglio 2024

** La mostra rimarrà allestita e visitabile su appuntamento
dall’8 al 31 luglio 2024 (dal lunedì al sabato)

concordate la vostra visita telefonando ai numeri
+41916837949 (galleria) o
+41794422437 (Roberto Mucchiut).
CHIUSO DOMENICA E FESTIVI

 

ENTRATA LIBERA

ENTREDEUX2024-08-05T19:06:25+02:00
2 05, 2024

ENTREDEUX-p

2024-08-05T19:07:09+02:00

© Roberto Mucchiut (CH) – OI #06, 1980-90/2024 – cm 7×11 – Ed. 1/15 + 3 E.A.
fotografie digitali da pellicola positiva 24×36
stampa ai pigmenti su carta cotone cm 20×20

ENTRE-DEUX
Roberto Mucchiut

Apertura
DOMENICA
19 maggio 2024
ore 11.00 – 15.00
in presenza dell’artista

Incontro con ROBERTO MUCCHIUT
Sabato 8 giugno 2024 – h 14/17.30
Segue aperitivo


Fino al 28 giugno 2024, prolungata fino al 31 luglio 2024

CHIUSURA ESTIVA dal 29 giugno al 6 luglio 2024

** La mostra rimarrà allestita e visitabile su appuntamento
dall’8 al 31 luglio 2024 (dal lunedì al sabato)

concordate la vostra visita telefonando ai numeri
+41916837949 (galleria) o
+41794422437 (Roberto Mucchiut).
CHIUSO DOMENICA E FESTIVI

 

ENTRATA LIBERA

ENTRE-DEUX
Tempi e terre di mezzo
Presso la galleria Consarc a Chiasso si apre domenica 19 maggio, a partire dalle ore 11.00, l’esposizione ENTRE-DEUX, che presenta gli ultimi lavori di Roberto Mucchiut. Un’esplorazione dei territori di confine tra realtà, percezione e immaginazione, tra luce e ombra, tra passato e futuro e tra analogico e digitale.
La mostra si snoda attraverso diverse serie fotografiche (e due installazioni video) caratterizzate dalla sperimentazione, in bilico tra tecniche analogiche (fotografia analogica, foro stenopeico) ed elaborazioni digitali. L’autore si muove attraverso spazi sospesi dove la realtà si confonde con l’immaginario e il tempo sembra perdere la sua linearità. Un cammino attraverso le immagini e i video che rappresentano la soglia tra il visibile e l’invisibile e tra il movimento e la stasi.
Le opere esposte sono frutto di una ricerca artistica che utilizza la fotografia e il video non solo come mezzi di rappresentazione, ma come strumenti per interrogare e riflettere sulla nostra percezione della realtà. Un invito a considerare le infinite possibilità che si aprono quando ci si trova in bilico tra due mondi e a riflettere sulla bellezza e sulla complessità dei momenti di passaggio.

ALBERTO FLAMMER
LA POETICA DELLA LUCE -
prossima apertura
CHIUSURA ESTIVA - AGOSTO 2024DOMENICA 22 settembre 2024
 
© Roberto Mucchiut (CH) – Matière#04, 2023/2024 – cm 40×50 – Ed. 1/10 + 3 E.A.
originale pellicola positiva a colori formato cm 6×7, elaborazione digitale
stampa ai pigmenti su carta fotografica cm 40×50 / 50×60 
© Roberto Mucchiut (CH) – Matière#02, 2023/2024 – cm 40×50 – Ed. 1/10 + 3 E.A.
originale pellicola positiva a colori formato cm 6×7, elaborazione digitale
stampa ai pigmenti su carta fotografica cm 40×50 / 50×60 
© Roberto Mucchiut (CH) –  Crépuscules#02, 2024, dittico cm 60×90 Ed. 1/10 + 3 E.A.
fotografie digitali, stampa ai pigmenti su carta fotografica cm 60×90, 40×60
© Roberto Mucchiut (CH) –  Crépuscules#01_1heure/_1minute, 2023, dittico cm 40×50 Ed. 1/10 + 3 E.A.
originale pellicola positiva a colori formato 6×7, stampa ai pigmenti su carta fotografica cm 40×50
© Roberto Mucchiut (CH) – Sans #06 –  2024 – cm 30×45 – Ed 1/10 + 3 E.A.
stampa ai pigmenti su carta cotone cm 60×90, 40×60 e 30×45

ENTREDEUX-p2024-08-05T19:07:09+02:00
27 02, 2024

DAPRES-p

2024-04-17T17:34:20+02:00

 
© Daria Caverzasio (CH) – Ruota VI 2024 – cm 40×30 – Ed. 1/3
stampa ai pigmenti su carta cm Hahnemühle Photo Rag 308  cm 54×42

D’APRÈS
Daria Caverzasio

Apertura
DOMENICA
10 marzo 2024
ore 11.00 – 15.00   –   in presenza dell’artista
Fino al 5 maggio 2024

Finissage
DOMENICA 5 maggio 2024
ore 11.00 – 15.00  –  in presenza dell’artista

ENTRATA LIBERA

Presso la galleria Consarc a Chiasso si apre domenica 10 marzo a partire dalle ore 11.00 l’esposizione D’après che presenta la riflessione fotografica degli ultimi anni di Daria Caverzasio Hug intorno a questo tema.

Con D’après si indica una pratica basata sull’interpretazione da parte di un artista di opere di altri artisti, opere alle quali egli riconosce un valore fondante per la storia dell’arte e per la propria poetica, una fascinazione estetica importante, un punto di partenza di processi di pensiero o anche semplicemente un posto nella propria memoria visiva.

I D’après proposti si muovono fra suggestioni legate alla storia della pittura occidentale e interpretazioni della pittura montagna-acqua della tradizione cinese con passaggi sotto pelle nelle opere di fotografi contemporanei, in un gioco di collegamenti visivi e linguistici che sono accenni o echi in una memoria soggettiva di un patrimonio culturale collettivo.

Anche in queste immagini fotografiche, che sono in fondo un omaggio a Eraclito e alla sua “natura intima delle cose che ama nascondersi”, l’artista continua la sua ricerca sul “vedere attraverso”, oggettivato in acqua, vetro e altri materiali schermanti o riflettenti, sempre con un metodo di lavoro più istintivo che programmato. Anche in questi lavori l’assunto centrale è la riflessione sulle modalità di percezione del visibile e sulla sua rappresentazione attraverso la fotografia, nella consapevolezza che nel processo creativo la memoria personale e culturale, la percezione fisica e psichica dello spazio e del tempo, la carica simbolica che prestiamo alle situazioni e agli oggetti, in alternanza creano e strappano quel velo che si frappone fra noi e una compiuta conoscenza del reale.


© Daria Caverzasio (CH)  – Cime VII – 2020 –  cm 43×32 – Ed 1/3

stampa ai pigmenti su carta Hahnemühle Photo Rag grm 308 cm 58×46
© Daria Caverzasio (CH) –  Ruota II – 2022 – cm 40×30 – Ed 1/3
stampa ai pigmenti su carta Hahnemühle Photo Rag grm 308 cm 54×42

© Daria Caverzasio (CH) – Nympha fontis II – 2018 – cm 86×58 – Ed 1/2
stampa ai pigmenti su carta Hahnemühle  Photo Rag grm 308 cm 99.8×72
© Daria Caverzasio (CH)  – D’après Woodman III – 2020  –  cm 27×20 –  Ed 1/3
stampa ai pigmenti su carta Hahnemühle Photo Rag grm 308 cm 31×28


© Daria Caverzasio (CH)  D’après Wurm/Le Corbusier III – 2018  –  cm 32×20 – Ed 1/5
Stampa ai pigmenti su carta Hahnemühle Photo Rag grm 308 cm 40×28

DAPRES-p2024-04-17T17:34:20+02:00
26 02, 2024

DAPRES

2024-03-03T16:00:00+01:00

D'APRÈS

Daria Caverzasioapertura
Domenica 10 marzo 2024 - h 11/15

D’APRÈS
Daria Caverzasio
(CH 1957)


APERTURA
DOMENICA 10 marzo 2024 ore 11-15
Fino al 5 maggio 2024

In presenza dell’artista

ENTRATA LIBERA

DAPRES2024-03-03T16:00:00+01:00
10 11, 2023

Revisited-p

2024-01-28T21:16:32+01:00


© Christof Klute – Cezannes’ window I-XII  –  Aix-en-Provence 2021
12 stampe a pigmenti in cornice cm 50×40 Ed 5

REVISITED  –  Christof Klute
a cura di Daniela e Guido Giudici
apertura
SABATO 25 novembre 2023
ore 11.00 – 15.00   –   in presenza dell’artista

APERTURA SPECIALE
DOMENICA 11 febbraio 2024 ore 11-15

Dal 26 novembre al 22 dicembre 2023
dal 10 al 26 gennaio 2024
PROLUNGATA fino a sabato 24 febbraio 2024

In contemporanea con 
MINDSCAPE  Christof Klute
presso
FONDAZIONE ROLLA, Bruzella

ENTRATA LIBERA

In questa terza mostra personale del fotografo tedesco Christof Klute alla CONSARC/GALLERIA (le precedenti sono state nel 2008 e nel 2012) e in contemporanea con una sua seconda esposizione presso la Fondazione Rolla, i temi cari a Klute ritornano ancora più narrativi e contemplativi. La possibilità di visitare le due mostre, anche se in luoghi diversi, e di avere delle serie composte da più immagini, che vanno da dittici a polittici di 12 immagini che creano delle “quadrerie” di diversi formati, rappresentano ora uno spaccato completo e denso del lavoro ventennale del fotografo, teologo e filosofo tedesco.

Nella mostra REVISITED Christof Klute espone opere realizzate negli ultimi anni.
Il titolo si riferisce, tra l’altro, ad un album di Bob Dylan: “Highway 61 Revisited”. Si tratta di una strada che collega la città natale di Dylan con importanti metropoli del Blues, nelle quali per Dylan hanno lavorato importanti musicisti.
Allo stesso modo, le serie fotografiche di Christof Klute vengono realizzate in luoghi di interesse personale per l’artista, luoghi legati a mondi di idee come la filosofia, il misticismo, la letteratura.
Così, le fotografie mostrate seguono vagabondaggi, vengono scattate durante le visite alle chiese o durante i soggiorni nei monasteri. Nella mostra in corso, però, ci sono anche esempi di architettura programmatica frutto di certi ideali e certe utopie della vita e della convivenza umana. Si tratta sempre di uno sguardo speculativo sull’aspetto sensuale delle idee.
Nel metodo di lavoro artistico, i concetti di serie e ripetizione svolgono un ruolo centrale.
Christof Klute produce sempre foto in serie. Di solito sono semplici movimenti sul luogo a guidare lo sguardo fotografico. Risultano immagini che spesso differiscono solo minimamente, ad esempio nella direzione della luce, dove astrazione e atmosfera entrano in un particolare rapporto di tensione. E le singole immagini vengono poi combinate in gruppi, in righe o blocchi.
La visita ripetitiva dei luoghi ha sicuramente un significato meditativo. Così l’aspetto del tempo diventa argomento: i luoghi cambiano, ma anche lo sguardo del fotografo. 

fino al 24 febbraio 2024
fino al 24 febbraio 2024
Domenica 11 febbraio 2024 dalle 11 alle 15
in contemporanea presso
Fondazione Rolla, Bruzella
Domenica 11 febbraio 2024 dalle 14 alle 18

REVISITED - Christof Klute

MINDSCAPE - Christof Klute

APERTURA SPECIALE in presenza dell'autore

APERTURA SPECIALE in presenza dell'autore

PROLUNGAMENTO della mostra

PROLUNGAMENTO della mostra


© Christof Klute – La Tourette Refektorium I-II  –   Éveux 2023
2 Stampe ai pigmenti in cornice cm 90×70 Ed 5
 


© Christof Klute (D)  –  Casa Cattaneo I-XII  –  Cernobbio 2018
12 Stampe a pigmenti  in cornice cm 30×20 Ed.5

© Christof Klute – Getsemani I-II  –  Gerusalemme 2013-16
2 Stampa ai pigmenti in cornice cm 113×75,5 Ed 3
 
 
© Christof Klute (D)  Le dernier passage I-XI  – Banyuls – Portbou 2017
11 stampe ai pigmenti in cornice cm 26×20,5 Ed 5

© Christof Klute (D)  –  Gemeentemuseum I-V  –  Den Haag 2018
4 stampe ai pigmenti in cornice cm 40×30 Ed 5

Revisited-p2024-01-28T21:16:32+01:00
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