26
02, 2024
10
11, 2023
Revisited-p
bigio542024-01-28T21:16:32+01:00
© Christof Klute – Cezannes’ window I-XII – Aix-en-Provence 2021
12 stampe a pigmenti in cornice cm 50×40 Ed 5
REVISITED – Christof Klute
a cura di Daniela e Guido Giudici
apertura SABATO 25 novembre 2023
ore 11.00 – 15.00 – in presenza dell’artista
APERTURA SPECIALE
DOMENICA 11 febbraio 2024 ore 11-15
Dal 26 novembre al 22 dicembre 2023
dal 10 al 26 gennaio 2024
PROLUNGATA fino a sabato 24 febbraio 2024
In contemporanea con
MINDSCAPE Christof Klute
presso
FONDAZIONE ROLLA, Bruzella
ENTRATA LIBERA
In questa terza mostra personale del fotografo tedesco Christof Klute alla CONSARC/GALLERIA (le precedenti sono state nel 2008 e nel 2012) e in contemporanea con una sua seconda esposizione presso la Fondazione Rolla, i temi cari a Klute ritornano ancora più narrativi e contemplativi. La possibilità di visitare le due mostre, anche se in luoghi diversi, e di avere delle serie composte da più immagini, che vanno da dittici a polittici di 12 immagini che creano delle “quadrerie” di diversi formati, rappresentano ora uno spaccato completo e denso del lavoro ventennale del fotografo, teologo e filosofo tedesco.
Nella mostra REVISITED Christof Klute espone opere realizzate negli ultimi anni.
Il titolo si riferisce, tra l’altro, ad un album di Bob Dylan: “Highway 61 Revisited”. Si tratta di una strada che collega la città natale di Dylan con importanti metropoli del Blues, nelle quali per Dylan hanno lavorato importanti musicisti.
Allo stesso modo, le serie fotografiche di Christof Klute vengono realizzate in luoghi di interesse personale per l’artista, luoghi legati a mondi di idee come la filosofia, il misticismo, la letteratura.
Così, le fotografie mostrate seguono vagabondaggi, vengono scattate durante le visite alle chiese o durante i soggiorni nei monasteri. Nella mostra in corso, però, ci sono anche esempi di architettura programmatica frutto di certi ideali e certe utopie della vita e della convivenza umana. Si tratta sempre di uno sguardo speculativo sull’aspetto sensuale delle idee.
Nel metodo di lavoro artistico, i concetti di serie e ripetizione svolgono un ruolo centrale.
Christof Klute produce sempre foto in serie. Di solito sono semplici movimenti sul luogo a guidare lo sguardo fotografico. Risultano immagini che spesso differiscono solo minimamente, ad esempio nella direzione della luce, dove astrazione e atmosfera entrano in un particolare rapporto di tensione. E le singole immagini vengono poi combinate in gruppi, in righe o blocchi.
La visita ripetitiva dei luoghi ha sicuramente un significato meditativo. Così l’aspetto del tempo diventa argomento: i luoghi cambiano, ma anche lo sguardo del fotografo.

© Christof Klute – La Tourette Refektorium I-II – Éveux 2023
2 Stampe ai pigmenti in cornice cm 90×70 Ed 5

© Christof Klute (D) – Casa Cattaneo I-XII – Cernobbio 2018
12 Stampe a pigmenti in cornice cm 30×20 Ed.5

© Christof Klute – Getsemani I-II – Gerusalemme 2013-16
2 Stampa ai pigmenti in cornice cm 113×75,5 Ed 3
© Christof Klute (D) Le dernier passage I-XI – Banyuls – Portbou 2017
11 stampe ai pigmenti in cornice cm 26×20,5 Ed 5

© Christof Klute (D) – Gemeentemuseum I-V – Den Haag 2018
4 stampe ai pigmenti in cornice cm 40×30 Ed 5
10
11, 2023
REVISITED
bigio542024-01-28T21:01:50+01:00
12 stampe a pigmenti in cornice cm 50x40
REVISITED
dal 10 gennaio al 26 gennaio 2024
SABATO 25 novembre 2023 - H 11/15
26 novembre 2023 ore 11-18
MINDSCAPE - Christof Klute
presso Fondazione Rolla, Bruzella



REVISITED – Christof Klute
a cura di Daniela e Guido Giudici
APERTURA SPECIALE
Sabato 11 febbraio 2024 ore 11-15
PROLUNGAMENTO della mostra fino a
Sabato 24 febbraio 2024
In contemporanea con
MINDSCAPE Christof Klute
presso
FONDAZIONE ROLLA, Bruzella
4
10, 2023
IncontroHerschdorferMury
bigio542023-10-06T17:27:02+02:00Nathalie Herschdorfer
in dialogo con
Francine Mury
Sabato 14 ottobre 2023
ore 16.30
ENTRATA LIBERA
segue aperitivo
Nell’ambito della mostra IERI. OGGI. SULLA SOGLIA. con opere di Francine Mury, inaugurata il 17 settembre scorso, siamo lieti di confermare l’incontro dell’autrice in dialogo con Nathalie Herschdorfer, direttrice di PHOTO ELYSEE, Losanna.
…Giocando con le forme e le texture, rielaborando i contrasti e privilegiando l’astrazione, Francine Mury si avventura in un nuovo percorso artistico che le permette, come per i suoi dipinti, di offuscare lo sguardo dello spettatore, sempre con l’obiettivo di mettere in discussione il visibile. …
Nathalie Herschdorfer. “Forme fotografiche: una nuova interrogazione del visibile”, testo pubblicato nel libro d’artista OPUS SPATIUM 4.
Nathalie Herschdorfer è curatrice di mostre e storica dell’arte e della fotografia.
Nel 2022 è stata nominata direttrice di Photo Elysée, museo cantonale della fotografia di Losanna.
In precedenza, ha diretto il Museo di Belle Arti di Le Locle dove ha curato, tra le altre, le mostre di Henri Cartier-Bresson, Stanley Kubrick, Vik Muniz , Alex Prager, Viviane Sassen, Hiroshi Sugimoto e Andy Warhol. Molto attiva nel campo della fotografia contemporanea, è stata invitata ad organizzare numerose mostre in diversi paesi. Insegna storia della fotografia all’École cantonale d’art de Lausanne (ECAL) ed è autrice di diverse opere, tra cui CORPS (Fonds Mercator, 2018), Mountains by Magnum Photographers (Prestel, 2019), The Dictionary of Photography (Éditions de La Martinière, 2015), Carta lucida. Un secolo di fotografia di moda presso Condé Nast (Thames & Hudson, 2012) e Jours d’après. Quando i fotografi tornano sul luogo della tragedia (Thames & Hudson, 2011).
1
09, 2023
IERI.OGGI.Sulla Soglia-p
bigio542023-10-24T11:09:16+02:00© Francine Mury – Beijing-Jingdezhen 2018 – #01v
inkjet print su carta Murakumo 42grm2
cm 35×35 ed 1/1
IERI. OGGI. SULLA SOGLIA
Francine Mury
apertura
DOMENICA 17 settembre 2023
ore 11.00 – 17.00
in presenza dell’autrice
Fino al 12 novembre 2023
testi presentazione
Domenico Lucchini
Nathalie Herschdorfer
Nathalie Herschdorfer
in dialogo con
Francine Mury
sabato 14 ottobre 2023 ore 16.30
OPUS SPATIUM 4
Libro d’artista stampato in 50 copie
pubblicato in occasione della mostra
ENTRATA LIBERA
Per la prima mostra della stagione 2023-2024, la galleria apre con una selezione di lavori che Francine Mury, artista romanda, ticinese di adozione, ha realizzato con medium differenti durante diversi viaggi in Cina.
La serie di 23 fotografie scattate da Francine attraverso il finestrino sporco e bagnato di pioggia di un treno che viaggia veloce nel paesaggio cinese, sono stampate su carta Murakumo in edizione unica.
A questa serie si confrontano con la stessa cromia 15 opere in china realizzate nel 2020 su carta bambù.
Principalmente artista pittrice, Francine utilizza sporadicamente il mezzo fotografico che in questa mostra, come sottolinea nel suo testo Nathalie Herschdorfer, “mette in discussione il visibile.”
© Francine Mury – Beijing-Jingdezhen 2018 – #02
inkjet print su carta Murakumo 42grm2
cm 30×30 Immagine 25×25 ed 1/1
© Francine Mury – Beijing-Jingdezhen 2018 – #10
inkjet print su carta Murakumo 42grm2
cm 30×30 – ed 1/1
© Francine Mury – Beijing-Jingdezhen 2018 – #03
inkjet print su carta Murakumo 42grm2
cm 30×30 Immagine 25×25 ed 1/1
© Francine Mury – Beijing-Jingdezhen 2018 – #19
inkjet print su carta Murakumo 42grm2
cm 35×35 ed 1/1
© Francine Mury – #5276 – 2020
china su carta bambú cm 35×35
© Francine Mury – #5269 – 2020
china su carta bambú cm 35×35
Le fotografie di Francine Mury
fra dionisiaco e apollineo
Domenico Lucchini
La carta è una delle grandi invenzioni della Cina e per oltre 2000 anni ne ha veicolato la storia artistica politica e spirituale. Attraverso la pittura e la calligrafia si sono espresse nei secoli le singolari aspirazioni e le visioni del popolo cinese. Il pensiero e lo stile di vita influiscono sul modo di osservare il mondo, e la dimensione metafisica propria della cultura cinese si è espressa in immagini in bianco e nero su carta; un po’ come nelle opere fotografiche di questa serie presentata alla galleria Consarc.
La carta cinese infatti è usata anche per le stampe fotografiche come nel caso di questo ultimo lavoro di Francine Mury che ha viaggiato in Cina, più volte, nel 2017, 2018 e 2019.
La carta usata nell’arte della calligrafia o della pittura non è un semplice supporto amorfo sul quale si stende di inchiostro ma è un importante elemento con cui si deve imparare a dialogare. La carta è una materia che si potrebbe quasi definire viva, dotata di caratteristiche particolari, la cui superficie partecipa alla definizione dell’opera in modo determinante.
Bisogna conoscere l’assorbenza e saperne apprezzare il colore e la consistenza per abbinarvi l’inchiostro o la stampa più adatti.
Il risultato visivo trasmette un’esperienza che scopriamo a poco a poco a partire dalla texture della carta attraverso la materia viva delle fotografie fino alla creazione dell’opera con inchiostro e pennelli in una sorta di trasmutazione , mi verrebbe da dire nietzscheiana, dal dionisiaco all’apollineo.
Dal treno di alta velocità dove ha viaggiato dal nord verso il sud della Cina, Francine Mury ha scattato delle fotografie dalla finestra.
Questi treni che viaggiano al di fuori delle consuete infrastrutture delle città, costituiscono una rete che attraversa il paese da dove si vedono risaie, qualche costruzione, colline. Dalla finestra bagnata le gocce d’acqua della pioggia, per effetto della velocità, segnano scie come fossero lacrime. Gli scatti immortalano immagini di paesaggi immersi nella nebbia primaverile, e ricordano il senso della pittura cinese classica paesaggistica.
La fotografia per Francine Mury è sempre stato un mezzo che l’accompagna nella sua ricerca artistica, per esempio nel 2016 durante il suo soggiorno a la Cité internationale des Arts di Parigi, dove ha realizzato la serie fotografica sulla “flânerie”; delle passeggiate quotidiane con la macchina fotografica nella città, vagando senza meta, osservando ogni minima cosa vivente: un bambino, un cane, il fiume, gli alberi, le case e i muri segnati del tempo.
In questa nuova serie cinese, si rivela forse ancor più l’ispirazione profonda che ha animato Francine Mury, la consapevolezza che si è delineata alla fine della sua esplorazione parigina: un sentimento di “pietas” ma nel contempo uno sguardo non solo appassionato, ma accurato e lucido, che reperisce, raccoglie ed evidenzia le ossidazioni, i grumi che la sofferenza e il dolore anonimo della quotidianità umana e sociale depositano sulle cose e le strutture, gli orpelli spensierati e gioiosi ma insieme aulici e monumentali di un paesaggio senza fine.
Forme fotografiche:
una nuova interrogazione del visibile
Nathalie Herschdorfer
La fotografia fa parte di ogni momento della nostra vita. Onnipresente nella nostra vita quotidiana, è costantemente nelle nostre mani – sullo schermo più che sulla carta. La macchina fotografica stessa è diventata un’estensione di noi stessi. Ci permette di comunicare con chiunque nel mondo, attraverso tutte le generazioni e le culture.
Così, da oltre 180 anni, abbiamo imparato a percepire il mondo in modo “fotografico”. Tutto viene fotografato: paesaggi, persone, case, oggetti, guerre, feste, ricordi. Dalla comodità del nostro divano, le immagini ci arrivano dai quattro angoli del mondo. Il fenomeno è addirittura in crescita: ogni giorno vengono scambiate tre miliardi di immagini su Internet.
Può quindi sembrare sorprendente scoprire l’uso della fotografia da parte di Francine Mury. Da oltre 40 anni, l’artista esprime la sua visione del mondo con il pennello. Per i pittori, l’immagine appare attraverso il movimento della mano. I pigmenti vengono applicati delicatamente fino a formare un’immagine.
Il processo non è istantaneo: l’immagine prende forma poco a poco, coprendo gradualmente la carta o la tela. I dipinti e i disegni sono spesso creati nello studio dell’artista. Non è necessario trovarsi all’aperto per raffigurare un paesaggio, non è necessario trovarsi di fronte a un oggetto per portarlo sulla tela. La realizzazione dell’immagine è molto diversa con la fotografia. La mano del fotografo si limita a premere il pulsante di scatto. L’immagine viene prodotta in una frazione di secondo.
L’occhio, naturalmente, svolge un ruolo fondamentale – il fotografo guarda attraverso il mirino o lo schermo per scegliere l’inquadratura – ma è distinto dall’occhio, che detta la mano del pittore e gli dice quando il dipinto è finito, quando la mano deve fermarsi. Spesso il pittore completa il suo apprendistato con il know-how tecnico, mentre il fotografo può, se lo desidera, inviare le sue immagini al laboratorio per la (ri)produzione. In questo modo, l’immagine fotografica prende forma seguendo un percorso e un tempo di produzione diversi da quelli del disegno o della pittura.
Nel XXI secolo, mentre milioni di immagini scorrono sui nostri schermi, i musei d’arte stanno aumentando il numero di mostre fotografiche, dimostrando quanto la fotografia stia contribuendo a plasmare il nostro immaginario. 120 anni fa, attraverso le loro mostre, i pittorialisti cercavano di dimostrare che le immagini fotografiche non erano una semplice traduzione della realtà, ma offrivano una visione artistica del mondo. Oggi la tecnologia digitale ha fugato ogni dubbio su questo punto. Facilmente maneggiabile, la fotografia è uno strumento utilizzato da molti pittori. Era già il caso di Gauguin e Degas. Ma se Francine Mury si interessa a questo mezzo, non è per scopi documentaristici, bensì per esplorare nuove forme artistiche. Con questa serie, che rientra nel genere del paesaggio tradizionale, l’artista sperimenta un nuovo strumento.
Andando controcorrente rispetto a una fotografia che cerca di rendere visibile, la sua attenzione si concentra su paesaggi che scivolano via davanti a lei.
Dal treno che la porta ad attraversare la Cina ad alta velocità, dirige il suo obiettivo su scene che potrebbero essere considerate banali o non “fotogeniche”. L’artista si rende presto conto che le sue immagini sono sfocate a causa dello sporco sul finestrino e della velocità del treno: un inconveniente che lei sfrutta a suo vantaggio. In questo caso, la fotografia non viene utilizzata per documentare la realtà, ma per mettere in discussione il visibile. Nella fotografia, c’è il tempo dello scatto e quello della produzione della stampa. Se oggi la nostra esperienza delle fotografie avviene attraverso lo schermo, la fluidità delle immagini digitali incoraggia sempre più artisti a interessarsi alla materialità dell’immagine. È il caso di Francine Mury, il cui lavoro fotografico segue le orme dei pittorialisti, che privilegiavano la sfocatura rispetto alla nitidezza e sperimentavano diversi processi di pigmento per ottenere effetti pittorici. Le fotografie qui esposte – che l’artista voleva fossero monocromatiche – sono stampate su carta di riso anziché su carta fotografica. Giocando con le forme e le texture, rielaborando i contrasti e privilegiando l’astrazione, Francine Mury si avventura in un nuovo percorso artistico che le permette, come per i suoi dipinti, di offuscare lo sguardo dello spettatore, sempre con l’obiettivo di mettere in discussione il visibile.
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08, 2023
IERI. OGGI. SULLA SOGLIA
bigio542023-10-24T11:10:05+02:00
IERI. OGGI. SULLA SOGLIA.
IERI. OGGI. SULLA SOGLIA.
DOMENICA 17 settembre 2023 - H 11/ 17
IERI. OGGI. SULLA SOGLIA.
DOMENICA 17 settembre 2023 - H 11/ 17


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02, 2023
Pictures-p
bigio542023-09-01T11:33:38+02:00© Annelies Štrba – Nyima 643 – 2022
pigment print on canvas + mixed tecnics
cm100x150 ed 1/6
PICTURES
Annelies Štrba (CH)
05 03 2023 – 12 05 2023
prolungata fino al 26 05 2023
Sabato 6 maggio 2023 – 15.30 / 18.00
in presenza dell’artista
proiezione in loop del video
SHADES OF TIME 2.0
1970-1977
di Annelies Štrba
min 15.10
vai al CONSARC/STORE
ENTRATA LIBERA
La mostra di inizio primavera 2023 ospita una ventina di lavori dell’importante artista svizzera multimediale Annelies Štrba.
Nata nel 1947 a Zugo (CH), Annelies Štrba vive e lavora tra Richterswil e Arcegno.
Inizia il suo lavoro artistico nel 1990 partecipando a mostre collettive con altri autori legati ai temi della famiglia, della società e della vita quotidiana come Nan Goldin, Shirin Neshat, Pipilotti Rist e Wolfgang Tillmans. L’artista si serve della fotografia e dei media digitali per produrre immagini che poi manipola non solo al computer ma anche con interventi manuali.
Nelle sue immagini oniriche e pittoriche sono ritratti soprattutto i suoi figli (e in seguito i suoi nipoti) che dormono, sognano e giocano all’interno di un colorato e protettivo ambiente domestico quasi a voler fissare i giorni fugaci dell’infanzia. I suoi personaggi evocano fantasmi e figure smaterializzate immerse in decori che ricordano le atmosfere romantiche dei libri delle Brontë.
La vita famigliare è per Annelies Štrba strettamente legata alla sua ricerca artistica e l’apparecchio fotografico è da sempre parte integrante del suo quotidiano.
Le sue opere sono state esposte al Museum Rietberg e al Landesmuseum di Zurigo, al Kunsthaus di Zugo, al Gemeente Museum all’Aia e sono presenti nelle collezioni di musei internazionali come il Centre Pompidou di Parigi, l’Hamburger Kunsthalle e il Kunsthaus di Zurigo.
La mostra personale in CONSARC/GALLERIA si svolge in contemporanea con un’importante retrospettiva che la Fotostiftung di Winterthur dedica alla fotografa svizzera dal 25.02. al 13.08.2023.
Con il titolo Bunt entfaltet sich mein Anderssein, che cita una poesia di Emmy Henning, la Fondazione Svizzera per la Fotografia espone per la prima volta le opere dell’artista presenti nella sua collezione. Opere facenti parte del ciclo Shades of Time, realizzate tra il 1974 e il 1997, dove le prime tele fotografiche in bianco e nero anticipano le foto a colori di intimità familiare, oltre a panorami e fiori ripresi durante alcuni viaggi. Una seconda parte della mostra è invece concentrata sul lavoro più recente dedicato ai nipoti dal titolo NOONDAY.
La Galleria chiassese propone anche una raccolta dei libri più significativi dei lavori di Annelies Štrba, pubblicazioni sempre molto curate nella confezione e nella stampa, alcune delle quali ormai introvabili ed esaurite.
Sarà disponibile anche l’ultima pubblicazione edita da Lars Müller per la retrospettiva di Winterthur con i testi di Teresa Gruber, Peter Pfrunder e Guido Magnaguagno.
© Annelies Štrba – Nyima 536-2023
pigment print on canvas + tecnica mista
cm 100 x 150 – ed 1/6
© Annelies Štrba – Nyima 534 – 2023
pigment print on canvas + tecnica mista
cm 110 x 165 cm – ed 1/6
© Annelies Štrba – Nyima 650 – 2023
pigment print on canvas + tecnica mista
cm 110 x 150 cm – ed 1/6
© Annelies Štrba – Momoka – 2020
pigment print on canvas + tecnica mista
cm 185 x 125 cm – ed 1/6
30
01, 2023
PICTURES
bigio542023-12-21T16:23:08+01:00PICTURES
Annelies Štrba
05 03 2023 – 12 05 2023
prolungata fino al 26 maggio 2023
apertura
DOMENICA 5 marzo 2023
ore 11-17
in presenza dell’autrice
In presenza dell’artista
ENTRATA LIBERA
16
12, 2022
Bi5-2006
bigio542022-12-16T16:58:20+01:00BIENNALE DELL’IMMAGINE
2004 – 2017
Bi5 2006
INVASIONI
23 09 2006 – 12 09 2006
esposizione
Sala Diego Chiesa
Chiasso
Jean-Pierre Pedrazzini (1927-1956) – Fotoreporter Di «Paris Match»
A cura di Antonio Mariotti, Bruno Monguzzi
Dedicato alla vita e all’opera del fotografo di origine ticinese Jean-Pierre Pedrazzini: il giovane fotoreporter di Paris Match venne ferito a morte a Budapest, mentre fotografava i fermenti libertari e insurrezionali, lasciandoci una testimonianza preziosa, che il tempo ha resto ancora più viva ed emozionante.
23.09 – 12. 11
me–ve 15.30-18.30
sa-do 10.30-12.30 15.30-18.30
esposizione
Spazio Officina Chiasso
Metamorfosi/trasfigurazioni
A cura di Guido Giudici, Paolo Belli, Tiziana Conte
Manufactured landscapes
fotografie di Edward Burtynsky-
Color is power
fotografie di Robert Walker –
in collaborazione con Musée de l’Elysée
La metamorfosi della città contemporanea, intesa come un corpo tentacolare in perenne espansione nell’età “post” (post-moderna e/o post-industriale) è l’oggetto di ricerca di questi due straordinari fotografi canadesi: Robert Walker e Edward Burtynsky.
23.09 – 12. 11
me–ve 15.30-18.30
sa-do 10.30-12.30 – 15.30-18.30
esposizione
Galleria Cons Arc
Chiasso
Extracorpi
fotografie di Al FADHIL
Artista e fotografo di origine irachena, Al Fhadil apre il suo “obiettivo mentale” verso situazioni sociali problematiche, come la presenza dello straniero all’interno della città.
23.09 – 12.11
LU VE 9 -12 / 14 -18.30;
SA 9 – 12
Apertura straordinaria…. 15 ott. e 12 nov. 2006 15.30-19.30
esposizione
Galleria Mosaico
Chiasso
Di luoghi inquieti. Linea Cadorna – I luoghi dell’attesa
fotografie di Stefano Spinelli –
La Linea Cadorna è una linea di fortificazioni che dalla Val d’Ossola arriva fino al Pizzo del Diavolo, in Valtellina. La serie d’immagini di Stefano Spinelli prende spunto dai luoghi di un possibile invasore, la sua attesa, di un tempo sospeso.
23.09 – 12.11
me–do 15.00-18.30
incontro con l’artista…. 30 sett ore 18.00
Si ringraziano per il prezioso sostegno
Ufficio federale della cultura
Commissione Federale degli stranieri
Repubblica e Cantone Ticino
Migros percento culturale
Ernst Göhner Stiftung
Züst & Bachmeier
Corriere del Ticino
il programma ufficiale della biennale é
Chiasso-so
in vendita al prezzo di CHF 15.- / EUR 10.-
e da diritto alle entrate di tutte le esposizioni e manifestazioni della Biennale.
23.09 -12. 11
Chiasso
Spazi Urbani
Progetto Radix –Veget-azione, scenari per un’invasione della campagna in città
Un progetto dell’Officina del paesaggio e di Radix Svizzera italiana, in collaborazione con l’Ufficio tecnico Comune di Chiasso e Associazione L’Orto di Muzzano
La città resiste all’invasione della natura ma alcuni suoi avamposti si trovano sul cammino di percorsi quotidiani. Sono stati così selezionati alcuni spazi urbani della città e ‘invasi’ con i prodotti della campagna.
23.09 – 8.10 / giovedì 15.00–19.00 / venerdì 10.00–12.00 / sabato10.00–17.00
30 settembre ore ???, vernissage e incontro con l’artista
Mendrisio
Spazio d’arte Stelllanove
Saskja Rosset – Objet perdu/ Objet retrouvé
Frammenti di pareti segnate da tracce di proiettili: le immagini dell’artista zurighese mostrano il confronto con un mondo effimero, che diviene una riflessione attorno alla guerra e alla violenza
23.09 – 12. 11 lunedì –venerdì 9.00-20.00 / sabato 10.00-17.00
Mendrisio
Biblioteca Accademia Architettura
In-visione. Vetrina Biennale dell’immagine
A cura di Michele Mogliazzi
Nelle vetrine all’entrata della Biblioteca saranno esposti libri su tematiche inerenti il tema della 5. Biennale dell’immagini, e pubblicazioni (cataloghi o monografie) pertinenti con le singole proposte della manifestazione
3.10
Chiasso
Cinema Teatro
ore 20.30
Incontro con Enzo Pifferi – Dalla Rivoluzione culturale alla rivoluzione economica: gli ultimi 25 anni della Cina e i fatti di Piazza Tien An Men,
In collaborazione con Circolo Cultura Insieme
14.10 – 12.11
Chiasso
Cinema Teatro
ore 20.30
Quietud_inquieta – Performance di teatro danza, luci e suoni. Coreografia Adriana Barenstein, Buenos Aires
Una video-installazione interattiva e una performance di teatro danza: da questa ‘invasione’ si produce una nuovo incontro poetico e metaforico, con la presenza e il corpo degli attori e la virtualità delle immagini.
15.10 – 12.11 / martedì-sabato 10.00-7.00, domenica 10.00-18.00 / (aperto 1° novembre)
Ligornetto
Museo Vela
Beat Presser – Oasi di silenzio
Un reportage dai monasteri buddisti della Tailanda, del Myanmar, del Laos, dello Sri Lanka e della Cambogia, dove per cinque anni il fotografo di Basilea ha seguito i ritmi quotidiani di monaci, novizi e suore.
15.10 – 5.11 / lunedì – domenica 14.00 – 18.00
Balerna
Sala del Torchio
Giosanna Crivelli – Realtà apparente: Chernobyl e dintorni
Era il 1986 quando accadde la più terribile e drammatica delle invasioni, quella nucleare: Ucraina, Bielorussia e Russia sono ancora oggi gravate dagli ingenti costi di decontaminazione, con una forte incidenza dei tumori e delle malformazioni sugli abitanti della zona colpita.
15.10 – 12.11 / giovedì 15.00–19.00 / venerdì 10.00–12.00 / sabato10.00–17.00
Mendrisio
Spazio d’arte Stellanove
Marisa Casellini – Natura morta? E performance di Nunzia Tirelli
L’ immagine di un luogo sacro – l’Oratorio san Rocco di Ponte Capriasca, del fotografo Harald Mol – diventa simbolo di tutta la terra e di tutta l’umanità: un’invasione sacrificale.
15.10 – 12.11 mercoledì–venerdì 15.30-19.30, sabato-domenica 10.30-12.30/15.30-18.30
Chiasso
Ex Garage Corso
In/contro
La mostra, nata dalla collaborazione tra Chiasso culture in movimento ed une équipe di lavoro dell’Istituto di etnologia dell’Università di Neuchâtel, vuole sviluppare una riflessione sul tema delle invasioni nelle diverse sfere della realtà – biologica, sociale, politica ecc. – attraverso la commistione di diversi interventi artistici e antropologici
18.10
Chiasso
Cinema Teatro
ore 20.00
Pédra. Un reporter sans frontières
un film di Villi Hermann (anteprima) – A seguire: Ungheria 1956: il racconto di una menzogna Tavola rotonda con storici, giornalisti e membri di Reporter senza frontiera
20 -21. 10
Como
Associazione Culturale Borgovico 33
ore 21.00
Paradise 2 the incessant sound of a fallen tree
Performance di Rosa Casado
Coreografa e attrice indipendente spagnola, Rosa Casado ricerca paesaggi sonori e spostamenti umani, attraverso spazi interdisciplinari che promuovono la diffusione dell’arte contemporanea.
(Si consiglia la prenotazione allo +39-031 576029 o via e-mail a info@bv33.org)
4.11
Chiasso
Fabbrica ex Calida
ore 21.00 – 01.00
Festival di videoarte IFDUIF – Invasione sonora – Speciale Croazia
A cura di Silvano Repetto
Artisti svizzeri, italiani, inglesi, giapponesi e croati si soffermano sul potere invasivo della musica, dell’immagine e della parola. Ogni suono, ogni parola, sono come uno stormo di pixel interiori, che sviluppano fotografie personali, passando dalle orecchie e dal cuore
12.11
Chiasso
Cinema Teatro
ore 16.00
La Trilogia della Guerra: Prigionieri della guerra (Italia, 1995, 67’) , Su tutte le vette è pace (Italia, 1998, 72’), Oh! Uomo (Italia, 2004, 63’)
di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, segue un incontro con gli autori
La Trilogia della Guerra è un corpus di presenze tangibili restituite alla luce dal buio della coscienza collettiva nella quale erano sepolte, con un geniale lavoro artigianale sulla pellicola segnata dal tempo, capace di cogliere il senso di sgomento collettivo di fronte alla guerra.
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In occasione della 5. Biennale dell’immagine è edito il catalogo Chiasso-so! al prezzo di 15 .- chf / 10.- € che da diritto all’entrata a tutte le mostre e a tutti gli eventi in programma nella manifestazione.
Per i membri di CdT Club Card del Corriere del Ticino il prezzo è di 10.-fr / 7€
Chiasso-so! è acquistabile in ogni spazio espositivo e presso il Cinema Teatro di Chiasso.
Per informazioni:
Ufficio cultura, Via D. Alighieri 3b, Chiasso, tel +41 -91 -6950914/17
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12, 2022